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Percorso Artistico

Come diversi artisti eclettici, anche Roberto Testori nel suo percorso ha avuto diversi periodi creativi e quindi una moltitudine di tipologie di opere che vi esponiamo in ordine cronologico per meglio comprendere il suo lavoro.  


  
 

   

Figura in chiave contemporanea (dal 1993 al 2006)
 
"Modo di Pensare"  
Tecnica mista su carta su tela (2003)  
 
[...] E invece il nudo ha conservato tutta la sua forza dirompente (anarchica? rivoluzionaria?). E il suo essere soggetto ideale per l'alchimia dell'arte in movimento. Merito della doppia qualità di forma-materia (da osservare, riconoscere, studiare, contemplare) ed emozione-magia (da sentire e ri-velare). Lo si vede ancora nell'opera di quegli artisti, come Roberto Testori, che nel loro piccolo si ostinano a cercare il come, il dove e il perchè del nudo femminile. Che anno dopo anno - lui è partito dall'Osservatorio Figurale di Enrico Lui - tornano a ripensare al proprio modo di guardare e sperimentano e rileggono e ridipingono usando ogni volta un nuovo sguardo o una nuova tecnica. [...] 
 
Testo di Fabrizio Tassi (2005)

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  Studi - Astratto (dal 2002 e tuttora in corso)  
 
"Fascino dell'inconsueto" 
Tecnica mista (2002) 

Cadenze di suoni racchiusi in sensazioni cromatiche, fra ostacoli intrusi, oltre il solido arco che frena il fluire mormorante in gorgoglio di libera luce rassicurante; fascino dell'inconsueto nell'ambito profano di un mistero sfuggente in un'idea di sollievo .
 

Titolo e commento di Gianluigi Bonardi (2009)             ________________________________________________________________
 

I Biototem (dal 2004 al 2007)
 
"Biototem Grigio" 
Tecnica mista su carta su tela (2007)
 
Il corpo è l'anima dei Biototem: è scomposto, manipolato, frammentato e poi re-interpretato. Quello femminile, in particolare, è sinonimo di vitalità piena e completa diventa luogo di vita, genesi di tutto, sintesi del desiderio più lussurioso e dell'essenza più innocente e naturale. La figura umana campeggia sulla tela rivestendo la sua innata centralità perchè è da sempre, dalle origini, fonte del mondo, euritmia che l'artista con sincera caparbietà ritrae nelle sue molteplici nature e virtualità. Il colore, poi, invade, travolge e nell'essere straripante, comunica la corporeità concreta che si appropria inesorabilmente della tela e dello sguardo di chi osserva. Il desiderio si fa carne e trasporta in mondi ricolmi di accattivanti pensieri che, se censurati, si scagliano e concretizzano nella mente. La figurazione passa attraverso un'arte che nelle differenti accezioni è terra e aria insieme, tangibile e ideale, primitiva e contemporanea.
 
Testo di Francesca Mazzarelli (2006)
 

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A quattro mani con Sabrina Ravanelli - Outdoor riflessi milanesi (2005) 

"Rafael Dussan"  
Tecnica mista su tela (2005) 

Un tributo offerto da Roberto Testori e Sabrina Ravanelli alla città di Milano e ai milanesi. Un invito a uscire dagli uffici, dalle case per riappropriarsi degli spazi che la città offre e che non chiedono altro che essere vissuti. Video, dipinti, fotografie immortalano i luoghi storici di Milano, popolati da personaggi intenti alla lettura o alla scrittura, rievocando le figure distratte e solitarie di Hopper. In un lavoro a quattro mani, Ravanelli, artista di origini trentine, ha reinterpretato i fondali più caratteristici della città, mentre Testori ha completato le opere inserendo nel paesaggio l'elemento umano.  



Quotidiano Libero (2007)
  

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Tensioni (dal 2006 e tuttora in corso) 

"Tensioni Rosa"
Tecnica mista su tela (2006) 

Liberazione totale si ravvisa nelle ‘Tensioni’, opere monocromatiche in cui l’artista si svincola dai precedenti percorsi, si ferma un attimo per guardarsi dentro e riflettere. Meditative e introspettive segnano una rottura con quello che è stato. Il passaggio da una intensità carnale e profonda propria dei ‘biototem’ alla riflessività di questi ultimi lavori, sottolinea l’altro aspetto dell’uomo contemporaneo che sa sostare ed ascoltare. La meditazione è completa e attiene gli spazi, i colori e le interiorità artistiche e non. Testori riesce a sorprendere sperimentando l’arte, decontestualizza i tessuti, li trasforma in tele, li taglia, li tende, li ricuce, li strappa e li rende un formidabile occhio su se stessi. Lo spazio ora non è il corpo femminile ma il quadro che diventa estensione, campo in cui il colore veicola messaggi intrisi di emotività e pacatezza, di primitiva e radicale voglia di dipingere, genuinamente, senza schemi, consentendo all’anima di palesarsi con naturalezza. Roberto Testori dimostra come il corpo e la mente si coniughino, come siano opposti e complementari, come le sfumature dell’essenza non si escludono ma si
contengono.  
 
Testo di Francesca Mazzarelli (2006)
  

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Arte Domestica (dal 2007 e tuttora in corso)   

"Portasapone Ossa e Corda"  
Tecnica mista (2008)  

Lo spirito artistico di Testori lo porta a costruire oggetti che siano sia utili che funzionali, ma soprattutto che esprimano l’alto senso estetico dell’artista che infonde ad essi una sorta di anima che si percepisce quando li si utilizza ma anche solo quando li si osserva.

I materiali sono i più semplici e naturali, ma opportunamente scelti: legno, corde (anche di vegetali intrecciati dall’artista stesso), ossa di animali e quant’altro possa “funzionare” come sempre sia dal punto di vista pratico che estetico per poter contenere e trasmettere il sapore del tempo.

Nella Longari Home – Novembre 2012

 

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  Decorazioni (dal 2008 e tuttora in corso)  

"Serra Lato Nord-Est"
Acrilico (2008)  

Ê risaputo che ancestrale, per definizione, è tutto ciò che riguarda l’immaginario, il fantastico e l’impossibile. Oltre a questi aggettivi, che tendono a definire il risultato rappresentativo esteriore e di immediata percezione di questa tipologia di opera artistica di Roberto Testori, aggiungerei i termini ricerca, trasformazione e reinventiva. Un oggetto apparentemente scialbo e di scarso interesse visivo, suscita nell’artista un desiderio di rivincita, e ne nascono intuizioni sensoriali che si imbevono di storia e di colore sulla strada, appunto, della reinventiva. La nuova veste appare all’osservatore come un mirabile tessuto vitale che rende l’inutile in un più che utile argomento di fascino e di luminoso mistero. Inserito in una ambientazione naturale accattivante, trasformata in mirabile sintesi decorativa di derivazione arcaica, assurge al titolo di gioiello monumentale, ed ispira non solo curiosità, ma soprattutto soddisfacente meraviglia.

 

Testo di Gianluigi Bonardi (2009) 


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Cartoni Vincenzi (2008 e 2009) 


"Cartoni Vincenzi Rosso"  
Tecnica mista su tela (2008)

Per non cadere nel banale Roberto Testori ricerca e ci trasmette la nostra essenza, coltivando la nostra personalità, per permetterci di rimanere in sintonia con il nostro tempo e per non farci inghiottire dalla superficialità. Sviluppa quindi le opere “Cartoni Vincenzi” offrendoci un percorso sulle infinite suggestioni che sanno evocare i colori ruvidi del cartone riportandoci inevitabilmente alla sensazione di una tranquillità data dal ritmo e dalla ripetitività degli elementi appositamente sviluppati in verticale per dare la sensazione di qualcosa che si ripete secondo un ciclo ordinato, come il ritmo di una giornata o di una stagione.

 

(Valentina Barotto, settembre 2010)

 



  



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Scultura (dal 2007 al 2009)
 
"Tojon"  
Composizione (2009) 

Letteralmente la parola Mojon sta a significare il confine, il limite di una proprietà con la limitrofa. [...] L’opera che ha realizzato Roberto Testori è sicuramente un summit delle indagini sulla natura selvaggia, che l’artista ha realizzato in questi ultimi anni attraverso esperienze riportate in viaggi in differenti luoghi della terra, ed attraverso molteplici culture. La frequentazione assidua con l’Argentina e principalmente con le regioni del nor-oeste di questa immensa nazione ove la cultura incaica è tuttora viva, è alla base di questo interessante lavoro. La stupefacente dimensione della natura impone limiti necessari a tentare di frammentare questi spazi ed a renderli accettabili alla sfida umana: superare la competizione tra l’Uomo e Pachamama. [...] Ecco che nasce il Mojon. [...] Come nella realtà l’opera di Testori è progettata per essere piantata - quasi fosse un nuovo albero - nel suolo.  

Testo di Daniele Crippa (2008) 

 



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 Legami (dal 2010 e tuttora in corso)  

"Accesso negato" 
Tecnica Mista su tela (2012)

L’immagine è offerta alla staticità di un periodo incapace di momenti, come simbolo enigmatico di un’anima genuflessa assetata di catarsi, cui sia vietato il pentimento e l’inutile utilizzo di un mezzo di libera scelta.

L’elemento dominante è l’evidente umana sofferenza della costrizione.

Avvinta senza apparente possibilità di soluzione, la fantasia soggiace alla natura semplice dei tratti, si lascia condurre oltre la pagina, all’estremo del percorso, infine reagisce, perché il pensiero infranto regredisca e si conceda al vanto di un liberatorio taglio netto. 

Testo di Gianluigi Bonardi (2012)

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Figura in chiave contemporanea (ripresa nel 2013)

A fine 2013 Roberto riprende a lavorare sulla figura che aveva lasciato in sospeso dal 2006. Operando su studi realizzati anni prima, ne estrae le sagome, appiattisce le forme stratificando il colore sia sui soggetti che sugli sfondi e il risultato è totalmente nuovo.

Le opere si caricano di semplicità mantenendo l’armonia e la freschezza del segno. Un segno scuro che delimita le forme evidenziando la postura. Il lavoro di studio sottostante non sparisce e, seppur attenuandosi, prende corpo diventando più materico e profondo. Curve scure quindi che emergono da sfondi profondi, che delimitano corpi morbidi e luminosi. Figure incantate o in movimento esprimono pace e silenzio. Sono opere da osservare ed ascoltare, per sentirne l’energia che emerge leggera ma inesorabile.

Gennaio 2014



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